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UMANI - REGNI D'ORIENTE

Forum riferito al gioco di ruolo fantasy Regni d'Oriente

Udite il nostro ruggito...Hic sunt leones
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Ambasciata degli umani {Raad}

Ultimo Aggiornamento: 18/02/2014 18:40
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Città: BRACCIANO
Età: 33
Sesso: Femminile
18/02/2014 18:35
 
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Primo piano


Mappa

Dalla grande scalinata si arriva al primo piano dell’ambasciata. Qui si allarga il grande corridoio principale da dove possibile osservare l’atrio sottostante affacciandosi dalla balaustra, formata da colonnine di granito bianco, che lo circonda. Percorrendolo fino alla fine si giunge ad una rampa di scale più piccola che conduce al piano superiore delle stanze private, sulle pareti è possibile notare degli arazzi e dei quadri raffiguranti personaggi importanti della storia della razza umana. Ma quest’ultimi non solo le uniche cose che risaltano agli occhi, infatti ai lati di questo corridoio due portoni in legno d’ebano intarsiato con i fregi della famiglia reale si possono notare: essi conducono poi ad un dedalo di corridoi che solo chi vi abita regolarmente sa come percorrere.

1° porta - dalle scale sulla sinistra:

Oltre tale porta si estende un dedalo di corridoio tutti perfettamente uguali, nessun quadro od arazzo ad adornarli, solo un lungo tappeto rosso bordato in oro che si stende al centro di tutto il tragitto e dei porta candele in ferro battuto e decorato, che pendono dal soffitto. Da ogni corridoio si accede ad una stanza, ma non tutte sono quelle desiderate: un visitatore incauto che elude la sicurezza, può perdersi in quel labirinto e accidentalmente finire in una stanza vuota e priva di ogni via d’uscita; la stessa porta d’ingresso della stanza può essere aperta solo dall’esterno (essa attraverso degli ingranaggi in legno si richiude da sola alle spalle del mal capitato).
Solo un corridoio quindi conduce alla vera Sala delle Udienze, e in esso (alla distanza di 50 m circa l’uno dall’altro) sul quinto mattone di granito partendo da terra, si trova un piccolissimo fregio che solo gli occhi di chi abita il palazzo dell’ambasciata, possono e sanno notare.

Corridoi

Fregio

Stanze senza uscita

Sala delle Udienze: Alla fine del corridoio giusto ci si trova innanzi ad una porta di legno d’ebano a doppio battente, finemente intagliata e decorata con il blasone della famiglia reale (ovvero un leone ruggente). Varcata tale porta si entra in un’ampia sala rettangolare e quello che salta subito all’occhio è il trono posto innanzi alla parete frontale a quella della porta d’ingresso. Esso è un semplice scarno laccato in oro e imbottito con del velluto rosso, ai lati di esso vi sono due scarni più piccoli fatti con il legno d’ebano e imbottiti di velluto nero (atti ad ospitare i membri della famiglia reale che partecipano alle udienze). Il trono e i due scranni sono adagiati su dei tappeti di pregiata fattura e da essi parte un tappeto rosso con i bordi ricamati in oro, che giunge fino alla porta d’ingresso. Sulla parete di destra si possono notare tre bifore alte e larghe che illuminano la stanza di giorno, mentre innanzi alla parete di sinistra è posizionato un lungo tavolo (sempre il legno d’ebano) oltre il quale sono visibili quattro scranni imbottiti, che saranno occupati dai consiglieri reali qual’ora fosse richiesta la loro presenza; in oltre i lati della porta d’ingresso vi sono due grandi camini in marmo bianco posti a riscaldare la sala nelle giornate invernali. Alle pareti di tutta la stanza poi vi sono diversi e preziosi arazzi raffiguranti scene di caccia, guerra o incontri importanti tra reggenti e alternati ad essi spuntano dei porta candele fissati al granito delle mura della sala. Oltre a quest’ultimi, per illuminare il loco di notte, due porta candele in ferro battuto pendono dal soffitto (mossi come nelle altre stanze da una carrucola e delle catene) e diversi candelabri del medesimo materiale sono posizionati ai lati del trono, sul tavolo e sui camini.

Mappa della Sala Udienze

Sala Udienze 1

Sala Udienze 2

Dettaglio del Trono

Trabocchetti e Passaggi segreti: Nella stanza è presente un solo trabocchetto: esso è posizionato a circa venti passi dal trono – tra i tappeti e la guida - sotto una botola nascosta nel pavimento di legno. Il Trabocchetto può essere attivato solo dal reggente, in quanto solo lui sa come aprirlo (spingendo in maniera decisa la terza rosa decorativa al lato destro dello scranno), esso è formato da un lungo scivolo di pietra che termina in un cunicolo scivoloso e senza uscita alla cui fine vi è un cumulo di paglia, in modo da attutire la caduta, e si apre una cella umida e chiusa da una pesante porta di metallo apribile solo dall’esterno dai carcerieri; l’aria nella cella entra attraverso un piccolo buco posto in alto, sulla parete viscida che serve da presa d’aria.

Nella stanza poi vi è un passaggio segreto che solo il reggente (e l’ambasciatore nel caso in cui il reggente non risieda più nel palazzo) conosce. Esso si trova sulla parete di fondo, al lato destro dello scranno, l’apertura è ben nascosta nella parete di granito e sotto un lungo arazzo; si attiva spingendo il quarto mattone da terra, e una lastra di finto granito (in realtà si tratta di una porta in legno accuratamente dipinta) scorrerà lateralmente verso sinistra, attraverso degli ingranaggi di legno e delle guide aprendo cosi il passaggio e facendo accedere i fuggitivi ad un corridoio, dove vi è una scala ripida (sempre in granito) che scende al piano inferiore (corrispondente al corridoio del passaggio segreto presente nella sala comune del palazzo).

Dettaglio ingresso al Passaggio Segreto


2° porta - dalle scale sulla destra:

Oltre tale porta si estende un dedalo di corridoio tutti perfettamente uguali, nessun quadro od arazzo ad adornarli, solo un lungo tappeto rosso bordato in oro che si stende al centro di tutto il tragitto e dei porta candele in ferro battuto e decorato, che pendono dal soffitto. Da ogni corridoio si accede ad una stanza, ma non tutte sono quelle desiderate: un visitatore incauto che elude la sicurezza, può perdersi in quel labirinto e accidentalmente finire in una stanza vuota e priva di ogni via d’uscita; la stessa porta d’ingresso della stanza può essere aperta solo dall’esterno (essa attraverso degli ingranaggi in legno si richiude da sola alle spalle del mal capitato).
Solo un corridoio conduce al vero studio del reggente o ambasciatore (a seconda di chi risiede nel palazzo) e alla biblioteca con relativo archivio. In esso (alla distanza di 50 m circa l’uno dall’altro) sul quinto mattone di granito partendo da terra, si trova un piccolissimo fregio che solo gli occhi di chi abita il palazzo dell’ambasciata, possono e sanno notare.

Corridoi

Fregio

Stanze senza uscita

Studio del Reggente e dell'Ambasciatore:Alla fine del primo corridoio giusto, si raggiunge una porta a doppio battente, di legno d’ebano intagliato come tutte le altre porte del palazzo. Essa conduce allo Studio del reggente o dell’ambasciatore, infatti oltre i battenti si apre una stanza dalla forma rettangolare; a destra della porta si nota un lungo e pregiato tavolo di legno di ciliegio ben lucidato, attorno al quale sono posizionate otto sedie in cuoio imbottito e sopra sono posizionati due candelabri in ferro battuto. Esso è il tavolo a cui il Reggente e i membri del consiglio di corte sono soliti sedersi durante le riunioni. In fondo alla sala, sulla parete frontale alla porta d’ingresso vi è un massiccio scrittoio sempre in legno di ciliegio, dietro il quale vi è una poltrona imbottita di velluto rosso. Sopra lo scrittoio è possibile trovare due candelabri identici a quelli sul tavolo e altri oggetti utili al reggente (o ambasciatore), come un leggio, una piuma con un calamaio, libri di vario genere, fogli di pergamena ecc. A fianco allo scrittoio (sulla destra se si guarda dalle porte) vi è un camino in granito bianco che riscalda la stanza. Sulla parete di sinistra invece vi sono una serie di scaffali contenenti documenti di vario tipo e al loro fianco vi è una lunga libreria. Alle pareti oltre ai soliti candelabri da muro (atti ad illuminare il luogo di notte, quando dalle tre bifore posizionate dietro al tavolo non entra più la luce del sole), vi sono quadri e arazzi rappresentanti scene di antiche leggende; al soffitto invece pendono i due soliti portacandele in ferro battuto (che possono essere calati attraverso delle catene e delle carrucole legate alle pareti e fissate al soffitto). A terra in fine vi sono dei pesanti tappeti di pregiata fattura, ricamati con motivi astratti.

Studio 1

Studio 2

Dettaglio Scrittoio

Dettaglio Tavolo

Biblioteca e Archivio:Alla fine del secondo corridoio esatto, si trova un’altra porta a doppio battente identica a quella dello studio e delle altre disseminate per tutto il palazzo (in legno d’ebano ed intagliata). Oltre questi battenti si apre una stanza rettangolare dall’atmosfera soffusa, essa è la biblioteca dell’ambasciata; innanzi agli occhi di chi entra si palesano numerosi, lunghi ed alti scaffali in legno di ciliegio nei cui ripiani sono posti manoscritti e rotoli di pergamena, che trattano i più svariati argomenti (dalla storia del continente, alla storia della razza umana, mitologia, leggende, economia e tanto altro ancora). Sulla parete di fondo spuntano le tre bifore da cui entra la luce del sole di giorno, coperte perennemente da pesanti tende rosse damascate; al loro fianco destro (provenendo dalla porta d’ingresso) si può notare un piccolo caminetto innanzi al quale è posto un basso tavolino circondato da comode poltroncine in cuoio marrone. Sul lato sinistro delle tre bifore invece vi sono dei tavolini quadrati circondati da quattro sedie (una per lato) adatti alla lettura. Sulla parete di sinistra della biblioteca in oltre vi è una porta, perennemente chiusa a chiave, oltre la quale si può accedere solo con il permesso del reggente (o dell’ambasciatore, nel caso in cui il reggente sia tornato a Castel Granito), unico custode delle chiavi. Essa tiene nascosto l’archivio dell’ambasciata, al cui interno sono contenuti tutti i resoconti delle varie battaglie, i registri del denaro della corte e dell’ambasciata, oltre ad ogni documentazione importante da conservare. Il mobilio dell’archivio è composto da diverse scaffalature al cui interno sono ordinatamente e accuratamente riposti i documenti, divisi per argomentazioni (come d’altronde lo sono i libri nella biblioteca); gli scrittoi muniti di leggii, sono posti lungo la parete finale della stanza, sopra di essi vi sono anche le uniche fonti di luce dell’archivio: un candelabro per ogni scrittoio, tutto atto a non creare incidenti che potrebbero danneggiare la documentazione. Per la biblioteca invece sono stati posti solo dei candelieri da muro che vengono accesi dai servitori al calar del sole.

Biblioteca 1

Biblioteca 2

Archivio
[Eshlyn Dearenis]


§…lei che è sempre stata forte d’animo…lei è figlia di una donna Lannister! Lei ha il sangue del leone nelle sue vene!...§



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